Scrivere il Natale, 2019

Da un ipotetico complemento di argomento a un complemento oggetto. Per starci dentro. Perché l’oggetto diventi soggetto e il contrario si oggettivizzi.
Ci ho provato anch’io a collocarmi dentro una letteratura di parole contraffatte da immagini suoni luci colori per una nascita, la più celebrata e ricca di senso che ha cambiato le sorti della Storia e del mondo.
Prima di Lui.
Dopo di Lui.
Che ha cambiato il destino dell’uomo.
Da peccatore a redento.
Ci ho provato anch’io.
A sforzarmi di capire come il figlio è nato dalla madre che lui stesso ha creato. Una favola vera che si racconta e si rappresenta sull’oggi. Ci ho provato anch’io a catturare lo stupore della fanciullezza disposta a credere alla meraviglia di un incontro che “il lupo dimorerà con l’agnello”.

Natale 2016
E poi il giorno si tramuta in attesa
e prende il sopravvento

su di un cielo che assume il colore
del freddo.

Il muschio annuncia il dicembre
pieno di eventi
e rende più soffice il calpestio.

Tante volte nascere tante volte morire
per rinascere e aspettare che accada.

Ma la povertà si confonde con la ricchezza
e cambia i contorni ormai slabbrati
la favola del bambino però è rimasta
la mangiatoia i pastori la stella.

Natale in vetrina
Profuma di naftalina e di confetti
mentre il calore della frenesia
è confusa tra i giocattoli.

Solo nella tua paura non mi permetti
di abbracciarti
neppure il mare come te
vuole essere disturbato.
Potrei resuscitare i falpalà del sottotetto
che sapeva di bucce d’arancia
portate addosso
insieme all’acre odore di fuliggine
e i desideri che non andavano
oltre i muri delle case.

Tua madre ha protetto la tua nascita
ma non è riuscita ad evitarti la croce.

Il Natale di Viola
Sei entrata nel silenzio delle non parole
ti ci sei seduta e l’hai rotte in mille pezzi
ma le sillabe si ricomporranno per scrivere
una storia nuova.

È un vecchio trucco dell’affabulazione antica
che ha il peso degli anni e si ripete
anche sotto il cielo freddo insinuato negli
interstizi di un cuore fibrillante
come le tue piccole mani che fanno fatica
ad infilarsi nei guanti
e la tua bocca che pronuncia già frasi
sensate con la doppia q.

Sì,
hai messo tutto a soqquadro
in ordine perfetto
nella notte in cui la stella guida i pastori
e pare che Cristo sia nato.