Paradigma, 2006

Dalle distanze bibliche del tempo, dal film dei nomi arcaici e familiari, da una vicinissima lontananza s’avvia la voce dei versi che si fa paradigma e cioè, alla lettera, modello, progetto, termine di paragone.
Sale da una tensione ferma, quasi da referti o frammenti di “una storia da raccontare”, relami, parentele, conio di una vicissitudine di volta in volta leggenda, memoria, dono tramandato, domanda inquieta.
Dalla polvere dei secoli a quest’ora dell’epoca, è quasi un ripetersi delle perenni stagioni che i versetti della Bibbia lasciano in un quaderno d’appunti o in taccuino, provincia d’una provincia, colline della Palestina o luogo del mondo della Marca ascolana. La scheggiata asciuttezza della scrittura è quasi uno sguardo fermo sulle cose.
Irta, a volte, la parola di Nanda Anibaldi, spinosa, segnata come da un raggelato disincanto eppure percorsa, invisibilmente, da una fragile tenerezza risentita
(Francesco Scarabicchi).

Senza titolo
Giacobbe voleva prendere
i suoi figli e le sue mogli
e andarsene.
Abramo invece
cacciò Ismaele figlio di Agar.
Il sole batteva sulla sabbia
e la luna illuminava la notte
che le cose si potevano chiamare
con il loro nome.

Il deserto di dune era fermo
in assenza d’acqua.
Sara s’ingelosì di Agar
dopo averla fatta partorire
sulle sue ginocchia.

La notte era piena
di gridati silenzi
ma a Sara
non arrivò il grido di Isacco.

Senza titolo
Giuseppe guarda il pallore di Maria.
L’incredulità di Giuseppe ferisce Maria.
Ma l’angelo appare e parla.
Giuseppe guarda il trasecolare di Maria.
La parola è amore
e Giuseppe ama Maria
madre di Gesù il figlio deciso altrove.
Giuseppe sente gli occhi di Maria
padre putativo uomo per amore.
Giuseppe ama la grazia di Maria
e le sue mani ingenue
lui scelto per fare il padre di Gesù
il Dio incarnato.
Maria si specchia negli occhi di Giuseppe
della casta di David
e il desiderio prende corpo.
Giuseppe uomo attira a sé Maria
ed ama la madre e la donna
vergine nel concepire donna per amore.

Donne antiche
Ora puoi anche chiedermelo
ed io ti risponderò.
Ho visto tua madre
e mi sono innamorata
di te
perché
ti ho conosciuto
benché nascosto
dietro il suo elegante sorriso.
Ogni sua parola
ogni suo gesto
ti ripartorivano di nuovo
con l’ardore delle donne antiche.
Ma soltanto quando mi ha baciata
ho posseduto te.